L’asinello lascia il pasto
e la schiena sotto il basto
va per strade senza siepe
e vuol giungere al presepe.
Son passati i pastorelli
con le lane, con gli agnelli,
c’è un fiorire per le fratte,
le fontane danno latte
e tra i pruni zuccherini
è un vagar di cherubini.
Lui, ch’è irsuto, bigio, brutto,
non ha un dono per il putto:
ma riscalderà col fiato
il signore del creato.
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