Solicello d’inverno, al cui tepore
escono le vecchiette dalle tane,
e sognano gl’infermi sulle altane,
trepitando in un intimo stupore;
solicello invernale, o meraviglia
di colori, di musiche e di feste,
per tutti, ovunque, dopo le tempeste
e il freddo e il grigio tedio e la fanghiglia;
solicello d’inverno, ognun dà fede
oggi alla vita, e beve alla sua fonte
liete speranze, come chi non vede
le nuove nubi in fondo all’orizzonte.
Solicello giulìo, come sui tetti
si riscaldano i gatti sonnecchiando,
voglio anch’io fra i miei sogni prediletti
oggi poltrire in un languore blando.
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