C’è un paese non tanto lontano
dove la gente si dava la mano,
si abbracciava spontaneamente
giocava e camminava liberamente.
Un brutto giorno accade qualcosa di strano:
arrivò un virus da molto lontano.
Non si vedeva da vicino,
Ero proprio assai piccino.
Saltava qua e là,
senza alcuna difficoltà.
Colpiva ciascun abitante
Ed un semplice starnuto divenne allarmante.
Cambiò tutto in un istante:
a partire dalle distanze.
Nessuno dovette più stare vicino,
Non si potè più dare un bacino!
Il Sindaco della città
ordinò cosi la chiusura di ogni attività:
né più passeggiate in bici,
né più uscite con gli amici.
Gli ospedali si riempirono di colpo,
Tutto subì un crollo:
persino la scuola chiuse i battenti
Tutti in casa attenti attenti!
La giornata fu diversamente organizzata
Si poté tutt’al più fare una telefonata,
E stare vicino ai propri cari,
grazie all’uso dei cellulari.
A questa vita non ci si poteva abituare,
per questo piano piano si ritornò a camminare,
rispettando con semplicità,
qualche regola per la propria incolumità.
Un giretto si poté rifare,
ma senza strafare!
Fu d’obbligo indossare le mascherine,
i guanti per le proprie manine.
Bisognò fare così per un annetto
o sino all’invenzione del farmaco perfetto.
Non restò che pazientare
e inventarsi un nuovo modo per poter ricominciare.
La fine della storia insegnò a tutti una morale:
e cioè “che la vita bisogna amare”
anche quando sei abituato,
goditi ciò che sembra scontato!”.
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