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Channel: I testi della tradizione di Filastrocche.it
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Decorazioni per Halloween #esperienzacreativa

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pipistrello

Sono alcuni anni che insegno inglese a scuola, e ogni anno al 31 ottobre mi devo inventare qualcosa di divertente da fare con i bambini, soprattutto con i più piccoli. Quest’anno ho pensato a delle semplici decorazioni per Halloween, che li divertisse e li rendesse partecipi di una vera esperienza creativa.

occorrente
Occorrente
Pennarelli Crayola
Colori a cera Crayola
Forbici Crayola
Strisce di carta velina o di stoffa bianca
Fogli bianchi
Piatti di plastica
Tempo per la realizzazione : 1ora e 30 minuti circa
Difficoltà: facile

La lanterna autunnale

lanterna

Ho preparato delle sagome di lanterna come quelle che vedete nella foto. Colorate la parte esterna di nero con il pennarello e le parti interne di giallo, arancione e rosso, utilizzando i colori a cera. Ritagliare la lanterna e creare un piccolo buchino in alto per appenderla con un filo .

preparazione della lanterna

Il pipistrello

Realizzate una sagoma, simile a quella che vedete in foto . Colorate di giallo la bocca, di rosso gli occhi e tutto il resto di nero. Potete utilizzare i pennarelli ma anche le tempere. Tagliate il corspo e le ali che andranno incollate dietro.

preparazione pipistrello

Il fantasma

Preparate delle sagome per gli occhi e la bocca che saranno colorate di nero con il pennarello. Disegnate le braccia e le manine e ritagliatele.

preparazione fantasma

Incollate su un piatto di plastica liscio gli occhi, la bocca e le manine. Successivamente incollate dietro al piatto, delle lunghe strisce di carta velina o di stoffa bianca. Una volta terminato se volete potete incollare un piatto dietro per nascondere tutte le varie attaccature.

fantasma

Questo post è offerto da Crayola. Non solo colore ma esperienze creative.

Crayola

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Crisantemi

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crisantemi
O pallidi fiori dei morti,
vi guardo ma senza tristezza.
Vi sfiora, con lieve carezza,
negli orti
la luce del sole un po’ stanca.
Fiorite vicino alla scuola,
e il canto dei bimbi consola
la bianca
ghirlanda dei petali fini.
Novembre vi soffia dal colle,
l’aroma del mosto che bolle
nei tini.

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Trasformazione

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Trasformazione

“Che bella la vita insieme nel prato,
è proprio un bel dono che ci viene dato!”
dicevano i bruchi ed eran felici
di vivere insieme, di essere amici.

“Che strano, però, ne manca uno,
dite, l’ha visto per caso qualcuno?”
“Stamane l’ho visto, saliva uno stelo,
magari voleva toccare il cielo!”

Son tristi i bruchini, han perso un amico,
ma voi ascoltate quel che ora vi dico:
è tutto normale, così deve andare,
c’è una farfalla che ha preso a volare!

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Camposanto

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camposanto
Dormono i morti con le mani in croce.
Che silenzio nel verde camposanto!
Entro i cancelli pregano con voce
sommessa i bimbi alle pie tombe accanto.
Un passero risponde alla preghiera.
Che dolcezza dormir tra bimbi e uccelli!
“Grazie per la pietà vostra sincera!”
dicono i morti, “grazie a voi, fratelli!”.

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Gli animali e il tempo

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credenze popolari sul tempo

Se la rondine vola molto alta, annuncia il bel tempo.
Se vola bassa, stridendo, chiama la pioggia.
I moscerini ballano nell’aria al tramonto: tempo buono.
Il tacchino si gonfia, grida: pioggia vicina.

Se il micio si fa pulizia, lesto, lesto, è segno che vuol piovere.
Se il rospo canta di sera, farà bel tempo il giorno dopo.
Se l’anatra si tuffa, gettando strida, la tempesta o la pioggia son vicine.

Quando le formiche vanno unite nello stesso senso, di fianco al nido, la pioggia è vicina.
Quando compare la lumaca in giardino, preparate l’ombrello.
Se la mosca vi infastidisce, il temporale è vicino.

La cavalletta fa “tri… tri…” di sera: buon tempo.
Il pesce sale a fior d’acqua: tempesta vicina.
Raganella a passeggio: brutto tempo.

 

Questo testo è proposto per ricordare le credenze popolari riguardanti il tempo e legate ai comportamenti degli animali. Sono credenze nate in ambienti contadini e rurali, dove la natura e gli animali erano al centro della vita e del sostentamento di tutti. Dall’osservazione del comportamento animlae, i contadini credevano di poter capire le variazioni delle condizioni atmosferiche. Sarei veramente molto curiosa di capire quanta verità c’è in queste credenze e come sono nate…

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The witches

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strega4
In the country of the witches
it is always the season of the wheat stalks:
stalks of grain,
stalks in the sun,
stalks,stalks
for whoever wants them!
With the grains of the stalks
the witches prepare
love potions,
they crush them thoroughly,
they dry them out in the sun,
then they blend them with petals of violets,
with those of sunflowers,
of hawthorn,
and of cyclamen
and to this mixture
they quickly add:
blood of toad,
heart of fawn,
tongue of cat,
wings of bat,
tooth of dragon
and finally water from the lake.
They grind all thoroughly with their press,
and now the potion is ready,
ready for us!
The potion does not expire,
I could even drink it myself,
furthermore,the later she drinks it
the greater the effect will be.
The witches do not have
wands,
they are not pretty like the fairies,
they have a very odd look,
long nose,tight mouth,
screech-owl eyes.
They ride brooms,
from morning to evening,
they stop in the woods
in the middle of the dark night
and with their friends
they dance the sabbath
until dawn.

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Gino il mandarino e l’amica Vitamina

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mandarinoEtccì!! Etccìù!!

Etccì!! Etccìa!! Etccìù!!

Gino il mandarino è arrivato dalla Cina
nel suo furgoncino con l’amica Vitamina
come Marco Polo, con un viaggio niente male
pronto per combattere il nemico influenzale.

Etccì!! Etccìù!!

Etccì!! Etccìa!! Etccìù!!

Se ti senti stanco forse è colpa del bacillo
che nella città volteggia libero e tranquillo
Non ti preoccupare, i buoni stan per arrivare
I tuoi nuovi amici sono pronti per lottare.

E Vitamina ti aiuta, forza ti dà
Ti basta una spremuta e passerà
quell’influenza temuta tanto perchè
è veramente cocciuta anche con te

Ed anche Gino combatte, gusto ti dà
Lui gioca dalla tua parte e vincerà
quell’influenza irritante che scapperà
La nostra coppia vincente l’annienterà
e il buonumore certo tornerà nella città!

Etccì!! Etccìù!!

Etccì!! Etccìa!! Etccìù!!

Gino il mandarino, che magnifica missione!
Fiero può tornare nel paese del dragone
ma un amico vero non vorresti andasse via,
gli abbiam regalato sole, terra ed allegria.

Etccì!! Etccìù!!

Etccì!!! Etccìa!!! Etccìù!!!

Son passati gli anni, Gino ha messo su famiglia
Ora ha tanti figli ed è una grande meraviglia
Mapo, Mandarancio, Miyakawa e Clementina
lottano al suo fianco sempre insieme a Vitamina.

E Vitamina ti aiuta, forza ti dà
Ti basta una spremuta e passerà
quell’influenza temuta tanto perchè
è veramente cocciuta anche con te

Ed anche Gino combatte, gusto ti dà
Lui gioca dalla tua parte e vincerà
quell’influenza irritante che scapperà
La nostra coppia vincente l’annienterà
e il buonumore certo tornerà nella città!

Voi siete lì nascosti e pronti per colpir
ma noi siamo i più tosti, vi stiam per assalir
Giustizia a tutti i costi! Il bene vincerà
e che salute resti per sempre qui in città!

Scappate via bacilli! Abbiamo vinto noi!
E che la luce brilli, noi siam supereroi!
Sentiamo i vostri strilli ma non ci importa assai
Voi siete dei birilli e noi facciamo STRIKE!!!!

E Vitamina ti aiuta, forza ti dà
Ti basta una spremuta e passerà
quell’influenza temuta tanto perché
è veramente cocciuta anche con te

Ed anche Gino combatte, gusto ti dà
Lui gioca dalla tua parte e vincerà
quell’influenza irritante che scapperà
La nostra coppia vincente l’annienterà
e il buonumore certo tornerà nella città!

Gino il mandarino è arrivato dalla Cina.

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Il festone multicolore per l’albero di Natale #esperienzacreativa

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foto1-crayola1-natale-genioricrescono-quandofuoripiove

Sono ancora così ferma, coi ricordi, alle giornate in spiaggia, da non riuscire a capacitarmi dell’arrivo dell’inverno e di quanto poco manchi ormai al Natale.

Mio figlio ha fatto esattamente il percorso opposto e ha iniziato a parlare di renne e abeti innevati infilandosi il costumino sotto l’ombrellone!
L’unica soluzione per soddisfare chi è ancora a caccia dello spirito natalizio e chi ci vive già immerso da settimane è incontrarci a metà strada: giocheremo e ci divertiremo con i colori e poi trasformeremo i nostri esperimenti in allegre decorazioni come, ad esempio…

Per arrivare a realizzare un coloratissimo festone per l’albero di Natale il primo passo… si fa verso la porta!
È infatti questa l’occasione giusta per lasciare i piccoli liberi di usare i colori come la loro fantasia suggerisce, mischiando le tinte e provando a dipingere con materiali alternativi come tappi, spugnette e, ovviamente, manine!

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Le tempere Crayola sono perfette per lo scopo: i bimbi saranno sedotti dai loro colori brillanti, noi genitori dall’altrettanto luccicante scritta “lavabili” sulla confezione!

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Quando i giovani artisti saranno sazi di colore, è ora di reinterpretare il loro lavoro in chiave natalizia!
Occorrono una pinzatrice e i disegni fatti (non quelli commoventi in cui per la prima volta ha ritratto tutta la famiglia sotto a una pioggia di cuoricini, ma le decine di fogli riempiti di colore per l’occasione!)

Si ritagliano i fogli, si prende la prima striscia e si chiude ad anello con una graffetta. La seconda striscia subirà la stessa sorte, dopo essere stata fatta passare attraverso la prima, e così via…

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Più i bimbi coloreranno, più il festone crescerà, trasformando l’albero di Natale in un buffo e allegro arcobaleno!

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Crayola

 

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Ninna Nonna

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bimba_ che_dorme
Dormi bimba fai la nanna,
nelle braccia della nonna.
Sogni giochi baci e carezzine
tra mille fiori e pupazzini.
Tutto è rosa al tuo risveglio
dormi bimba nel tuo cestello.

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La casa

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casa

Per la sua felicità,
la sua casa ognuno l’ha.
Lì ci sta chi ci vuol bene,
ci si vive tutti insieme.
Sia pur brutta, sia piccina;
ma è la nostra casettina.

Pur la chiocciola che va
per le vie di fosso in fosso,
per i monti e per i piani,
se la porta sempre addosso:
perché è triste essere lontani
dalla propria casettina.

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I tre fortunati

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i tre fortunati

Una volta un vecchio signore di nome Achille chiamò al suo cospetto i tre figli. Al primogenito Alfredo regalò un gallo, al secondogenito Filippo una falce e al più piccolo, che si chiamava Fabiano, regalò un gatto. Poi Achille disse ai tre figlioli: “Sono già vecchio e la mia fine è vicina, ma prima vorrei provvedere a voi. Denaro non ne ho purtroppo e questi doni vi possono sembrare di scarso valore. Ma se imparerete a usarli con giudizio vedrete che vi saranno molto utili. Per esempio, basta che vi cerchiate un paese dove queste cose non sono ancora conosciute e la vostra fortuna è fatta”.

Dopo la morte del padre, Alfredo se ne andò in giro per il mondo con il suo gallo. Ma ovunque andasse, il gallo era già conosciuto e nessuno si meravigliava mai di quell’animale e non sembrava proprio che potesse essere la sua fortuna.
Dopo tanto, tanto tempo e molti viaggi, però, capitò in un’isola dove la gente non aveva mai visto un gallo. Quella gente non sapeva neppure come poter dividere il giorno dalla notte, senza un gallo che cantasse “Chicchirichì!” al sorgere del sole. Così Alfredo presentò il suo superbo animale, con la corona rosso rubino in testa e gli speroni come i cavalieri e disse: “Di notte vi chiama tre volte a tempo fisso, l’ultima volta quando sta per sorgere il sole! Ma se canta in pieno giorno dovete prepararvi perché di certo pioverà”.

Gli abitanti di quell’isola rimasero affascinati, per una notte non dormirono per sentire il gallo che cantava sonoramente alle due, alle quattro e alle sei. La mattina dopo gli chiesero se l’animale era in vendita e lui si fece pagare tanto oro quanto poteva portarne un asino e quelli ben volentieri gli diedero quanto aveva chiesto.

Tornato a casa con quella ricchezza, lasciò a bocca aperta per la sorpresa i due fratelli. E così il secondogenito Filippo disse: “Anch’io voglio andarmene in giro per il mondo e vedere se riesco a farmi pagare così bene anche la mia falce”.
Così si incamminò, ma ovunque andasse la falce era già conosciuta e tutti i contadini ne portavano sulle spalle una uguale.
Ma alla fine, dopo tanto camminare, trovò anche lui un’isola in cui la gente non sapeva cosa fosse una falce e per raccogliere il grano si erano inventati un sistema molto pericoloso.

Filippo si mise al lavoro per far conoscere il suo attrezzo miracoloso e falciò così in silenzio e così in fretta che la gente dell’isola rimase a bocca aperta dallo stupore. Tutti furono ben contenti di dargli il prezzo richiesto e Filippo chiese un cavallo e un carico d’oro. Poi se ne tornò felice a casa dai due fratelli.

Dopo aver visto cosa avevano combinato i suoi fratelli maggiori, anche Fabiano, il terzogenito, volle andare in cerca di fortuna col suo gatto.
E, proprio come era capitato ai suoi fratelli, finché restò sulla terraferma non c’era niente da fare: tutti conoscevano i gatti, ce n’erano dappertutto e non se ne stupiva nessuno.

Dopo un bel po’ di viaggi e tanto cammino, capitò in un’isola dove nessuno aveva mai visto un gatto e i topi si erano moltiplicati talmente tanto che invadevano le case anche se erano abitate.
La gente era disperata e neppure il re in persona poteva ripararsi da questo flagello. In tutti gli angoli della reggia c’erano topi e rosicchiavano tutto quello che trovavano.

Il gatto di Fabiano cominciò la sua caccia e in poco tempo ripulì le prime sale del castello reale. Visto quello che sapeva fare, il popolo supplicò il re di comprare quell’animale meraviglioso. Il re diede volentieri quello che gli fu chiesto e Fabiano tornò a casa ancora più carico d’oro degli altri.
Sull’isola dei topi, nel frattempo, il gatto se la spassava tutto il giorno a cacciar topi. Ma alla fine gli venne una gran sete, alzò la testa e gridò: “Miau, Miau”. All’udir quel grido, sia il re che il popolo rimasero sbigottiti e spaventati: non avendo mai sentito nulla di simile, volevano cacciare via il gatto dal castello!

Visto che il gatto non aveva nessuna voglia di uscire dal palazzo, prepararono i cannoni e spararono tanto da incendiarlo e abbatterlo.
Ma ai primi colpi di cannone, il gatto si accorse del pericolo e scappò da una finestra. E mentre il castello crollava sotto i colpi degli stolti abitanti, il gatto se ne tornò a casa dai tre fratelli e, per quanto ne so io, è ancora là con loro!

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Rivoluzione

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Rivoluzione

Ho visto una formica
in un giorno freddo e triste
donare alla cicala
metà delle sue provviste.

Tutto cambia: le nuvole,
le favole, le persone.
La formica si fa generosa:
E’ una rivoluzione!

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Il cucchiaino ballerino

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cucchiaino ballerino

Un bagnino,
con un cucchiaio ballerino
mangiava un budino
in un catino,
con un delfino.
Anche un bambino
con un cucchiaio ballerino
in un giardino
mangiava un budino.
… o era uno yogurtino?
Ma il cucchiaino ballerino
faceva un po’ lo stupidino
nel budino,
per far ridere il bambino.
… o il delfino?
Saltava e cantava come un burattino
… o era Arlecchino?
Alla fine si fece tardino
e il cucchiaino venne buttato in un cestino.

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L’orologio

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vacanze_passatempi_lavoretti_orologio
Trotto sempre: uguale il passo,
e non porto cavaliere.
Ho due lance a bilanciere:
l’una innalzo, l’altra abbasso,
l’una e l’altra incrocio spesso,
l’una corre e l’altra appresso.
E ne roteo un’altra ancora,
che non sa cos’è dimora.
Tondo è il campo della lotta,
bianco e liscio a perfezione,
neri i segni alla mia botta;
trotto e picchio, e non mi scotta
polso e cuor nella tenzone:
chè non ho lancia di cerro,
e nel petto ho un cuor di ferro.
Trotto e picchio: non ho scorte,
ma al mio passo guardan tutti:
ch’io segno, nel cammino
fatto a regola di danza,
per ognuno il suo destino,
per ognuno la speranza.

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La luna

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Luna _santuario
Chi conosce una donnina
pallidetta e silenziosa,
che viaggia senza posa,
dalla sera alla mattina?…

Che ora è grassa, tonda e piena,
ora è magra che fa pena?
Poi sparisce addirittura…

Morta? Che! Niente paura!
Ogni notte una fettina
e rifà la sua pancina…

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Piove, piove

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QUA
Piove piove
l’acqua vien giù.
Bel bello
mi riparo
con l’ombrello.
Ma quant’acqua
viene giù
è già piena
la c e la q.

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Corona di Elsa fai da te con #esperienzacreativa

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Non possiamo restare neutrali di fronte al successone che il film d’animazione Frozen ha avuto lo scorso anno a Natale e continua ad avere anche quest’anno, nonostante sia passato già diverso tempo dalla sua uscita.
Le mie bimbe ne vanno letteralmente pazze, ed ecco quindi che la mamma ha preparato per loro la corona di Elsa fai da te, altrimenti detto anche diadema dalle principessine.

corona-di-elsa-1

Quello che ci occorre è:
Bottiglia di plastica da riciclare o un foglio di pvc sottile
Colori Crayola per vetri
Colla glitter Crayola
Un cerchietto forato
Taglierino
La stampa della sagoma della corona
Una base da taglio
Nastro adesivo
Foratrice
Filo di nylon o lenza da pesca sottile

Eccovi la sagoma della corona di Elsa da ricalcare o da stampare al pc.

coroncina

Ora che abbiamo tutto, posizionate la stampa sulla base da taglio ed il foglio di pvc sopra di essa, fermando tutto con il nastro adesivo.

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Con l’aiuto del taglierino, incidete il pvc seguendo la sagoma. Non tagliate l’ovale al centro del diadema.

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Con la foratrice effettuate due buchi alle due estremità della corona di Elsa.

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Con l’aiuto dei pennarelli per vetro decorate la corona dandogli delle leggere sfumature azzurre, in modo da farlo sembrare di ghiaccio.

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È arrivato il momento della colla glitter, divertitevi ad impreziosire la vostra corona a piacere.

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Una volta terminate la decorazione, lasciate asciugare per circa mezz’ora. Una volta che la colla sarà asciutta, posizionate la corona sul cerchietto forato seguendone il bordo. Fermate le estremità col filo di nylon.

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Ed ecco pronta la vostra coroncina!

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Consiglio da mamma, se avete due bimbe lavorate due coroncine contemporaneamente. Per carità, non fate il mio stesso errore di averle fatte una alla volta perché, ve lo assicuro, sarà molto difficile per voi riuscire a gestire il momento di crisi ;)

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Crayola

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San Martino

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autunno
Se passa un cavaliere con un pennacchio rosso
sull’elmo è san Martino, senza mantello indosso.
Il sole novembrino che stacca foglie gialle,
pelliccia bionda e soffice gli cade sulle spalle

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Decorazioni di Natale per bambini: Babbo Natale di lana

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decorazioni di natale per bambini

 

Il periodo che precede il Natale è sicuramente il più adatto per stimolare la fantasia e la manualità dei bimbi.

Si può proporre loro di creare addobbi per la scuola, decorazioni per l’albero di Natale, bigliettini d’auguri da colorare e di lavorare con i materiali più svariati come la pasta, i biscotti, le pigne, la carta o materiali di riciclo. E che ne dici della lana?

Per esempio con il tuo aiuto, potresti proporre ai tuoi bambini di costruire questo simpatico Babbo Natale da appendere con la lana e del cartoncino.

Questa decorazione natalizia fai da te è piuttosto semplice ed estremamente carina e i bambini saranno impegnati in un lavoretto di precisione: ritagliare la carta, annodare fili di lana, sistemare perline.

Decorazioni di Natale per bambini

il Babbo Natale di lana

Cosa serve

  • cartoncino
  • lana rossa
  • lana bianca
  • 2 perline nere
  • 2 perline
  • forbici
  • nastro adesivo

cartoncino e lana

 

Come si fa

Disegna sul cartoncino due ovali come vedi nella foto.

cartoncino

Taglia il cartoncino seguendo le linee che hai disegnato. Otterrai una specie di O.

tagliare cartoncino

Infila in un filo di lana due perline per fare gli occhi di babbo Natale e in un altro filo una perlina per fare la bocca.

occhi babbo natale

Metti i fili paralleli, tendili e fissali al cartoncino con un po’ di nastro adesivo come vedi in foto.

cappello babbo natale

Taglia tanti pezzettini lana rossi e annodali con un nodo a bocca di lupo.

cappello babbo natale lana

Riempi tutta la parte superiore per fare quello che sarà il cappello di Babbo Natale.
Poi con un filo bianco raccogli tutti i fili e fai un fiocchetto.

barba lana babbo natale

Per fare la barba di Babbo Natale annoda i fili bianchi nello stesso modo e riempi la parte sotto.

A questo punto annoda un filo al fiocchetto e usalo per appendere la decorazione.

lavoretto babbo natale di lana

 

I bambini potranno sbizzarrirsi a creare il loro Babbo Natale di lana come più gli piace: potranno farlo grande o piccolo, con gli occhi neri o azzurri (volendo possono anche usare fili di lana di altri colori).

Una volta terminato potranno appendere il loro lavoretto all’albero di Natale, alla finestra, alla porta, vicino al caminetto o farne un dono speciale per i nonni.

Buon lavoro!

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Croccanti ai semi di girasole

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Croccanti ai semi di girasole
Volete un’idea nuova per la merenda dei vostri bambini?
Provate questi croccanti, sono facili da preparare e contengono ingredienti ricchi di nutrienti, tra cui acidi grassi essenziali, fibre e vitamine.
Per uno spuntino sano, energetico e delizioso!

Ingredienti:
250 gr. di semi di girasole
100 gr. mandorle tritate
100 gr. di zucchero di canna
1 uovo grande
(se l’impasto dovesse essere troppo duro è possibile aggiungere poca acqua)

Come si procede:
Mescolare in una terrina tutti gli ingredienti
Otterrete un impasto consistente
Con l’aiuto di un cucchiaio prelevatene una minima quantità e formate i biscotti
Poneteli sulla placca del forno, rivestita di carta forno. Infornate a forno caldo a 180°C, per 10-15  minuti.
Lasciate raffreddare

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